giovedì 23 aprile 2015

Fare i finti tonti non servirà a nascondere le responsabilità

Quella del finto tonto è una figura universalmente riconosciuta nelle relazioni sociali, ma non in politica. Quando noi occupavamo il municipio per chiedere legalità sulle spiagge del litorale, la sinistra municipale pensava agli affidamenti diretti, quella capitolina alla finta pedonalizzazione dei fori imperiali, quella municipale a incanalare i pochi soldi della cultura, quella romana alle delibere sul cemento, entrambe alle marchette politiche e alle relazioni con le proprie correnti partitiche. Una foto, in fondo, vale più di una misera propaganda mediatica. Salvatore Buzzi non parlava solo col sindaco Marino, come nell’ufficio del presidente Tassone non entrava solo Fabrizio Franco Testa, ma transitavano consiglieri di destra e sinistra per le stesse cose e con gli stessi metodi che fin qui ci hanno portato. Parlo di una cultura politica da abbattere. Una sola volta sono entrato, con una proposta di lavoro sui temi condivisi, trasparente e utile, mi è bastata per capire le troppe distanze da quei metodi di partito. Per loro eravamo quelli che non sanno fare politica, impossibili interlocutori. Ora tolti quelli improponibili, altri che presto lo diventeranno, quei pochi rimasti si ritrovano a mettere un MI PIACE sotto i post di un sindaco arrivato tardi su di un tema che in tutti i modi abbiamo denunciato e provato a cambiare con proposte concrete. Proposte che sicuramente avevano una visione più ampia e di ascolto delle parti in causa. Non gli rimane che complimentarsi tra loro sperando che passi la nottata. Non fate i finti tonti, siate onesti, raccontatela tutta la verità. ‪#‎adesso5stelle‬ però

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