Inoltre, si sottolinea la necessità di prevenire la diffusione di piante alloctone invasive tramite l'uso dei mezzi di cantiere.
Sono d'accordo con i comitati contrari al progetto, come il Comitato Tavoli del Porto, che sollevano preoccupazioni sul fatto che queste prescrizioni non siano facilmente risolvibili. La Regione Lazio e il Comune di Fiumicino sono chiamati a risolvere anche il problema della mobilità, attraverso soluzioni intermodali come linee ferroviarie e vie d'acqua. Inoltre, manca ancora il parere del Ministero della Cultura, che potrebbe risultare negativo a causa delle incompatibilità con il Piano Paesaggistico del Lazio.
Altri punti critici sollevati dai comitati sono l’inadeguatezza delle infrastrutture esistenti, che non sono sufficienti a supportare l'afflusso previsto di turisti e navi da crociera. Si sottolinea la necessità di potenziare la viabilità e i servizi pubblici per gestire l’aumento del traffico. Le preoccupazioni ambientali riguardano il rischio di compromettere l'ambiente naturale e il paesaggio costiero, con possibili alterazioni all'ecosistema marino e impatti visivi delle strutture portuali sulla costa. Inoltre, i comitati dubitano della compatibilità del progetto con la normativa vigente, in particolare con la legge 84/94 che assegna allo Stato la gestione dei porti commerciali.
Chiedo urgentemente una verifica approfondita della legittimità del progetto e delle procedure seguite. Infine, temo che la realizzazione del porto possa influire negativamente sulla condizione abitativa locale, con un aumento dei costi e una maggiore pressione sul mercato immobiliare.
Confido che l'amministrazione risponda ai nostri dubbi e faccia marcia indietro su un progetto che crea molti più problemi di quanti ne risolve.