giovedì 13 novembre 2025

Un ippodromo azzoppato

L'impianto delle Capannelle, da tempo in condizioni critiche, rischia di ricevere il colpo finale. 

Il Ministero dell'Agricoltura ha infatti tagliato i fondi da 4.5 a 3.6 milioni di euro, una sforbiciata che costringe l'ippodromo a ridurre ulteriormente le attività offerte e quindi i ricavi, creando un circolo vizioso che non fa che aggravare una situazione già di progressivo declino. 

Stiamo parlando di 100 posti di lavoro per i quali sono state avviate altrettante procedure di licenziamento, ma anche della perdita di grandi opportunità di indotto per il territorio, come il Derby del Trotto 2026 che è stato assegnato a Torino; un vero smacco per la nostra Capitale. 

Allo stesso modo non è positivo andare avanti a colpi di proroghe della gestione precedente, in attesa di una nuova direzione che sembra non arriverà prima del 2027. 

Dobbiamo muoverci affinché il 2026 non sia un anno sprecato per l'ippodromo delle Capannelle: in primis, la nostra bussola deve essere la tutela dei lavoratori, in vista del rilancio.

mercoledì 12 novembre 2025

Roma merita un'impiantistica sportiva all'avanguardia

C'è un premio per gli stadi più belli del mondo. Roma è sul podio? 

No, non è nemmeno in classifica. Secondo la giuria del Prix Versailles, la nostra Capitale non ha strutture abbastanza innovative e belle da meritare una menzione. 

E come dargli torto? A Roma campiamo ancora di rendita con l'Olimpico. 

Forse è ora di fare un ragionamento concreto sul nuovo Stadio, senza pregiudizi ma con tanta concretezza. 
Oppure ci accontentiamo del cucchiaio di legno?

venerdì 7 novembre 2025

Gli sport acquatici un valore aggiunto per il litorale romano

Oggi nella Commissione Sport di Roma Capitale si è tornati a parlare del Mare di Roma e di chi lo vive. Il tema è importante: dare spazi e regole alle associazioni che praticano surf e paddleboard, sport di livello olimpico che portano in acqua centinaia di ragazzi. 

Abbiamo discusso di una mozione che voglio portare in Assemblea Capitolina, insieme a tutte le forze politiche, chiedere che, nella prossima ordinanza balneare, sia concesso l'utilizzo temporaneo di spazi acquei per queste discipline. 

La Capitale non può permettersi che delle attività così rilevanti non siano contemplate dalle regolamentazioni e dalle ordinanze; non sarebbe un messaggio positivo. Per consentire la pratica sicura di questi sport è necessario individuare spazi separati da quelli dei bagnanti, anche in base alle condizioni del meteo e del mare; tali spazi possono essere individuati dagli stessi assistenti bagnanti, come già accade in numerose località balneari in tutto il mondo. 

Inoltre, per le spiagge libere nello specifico, dobbiamo dare agli sportivi la possibilità di ricavarsi piccole zone d'ombra per le loro attrezzature. Tutto ciò restando sempre vigili sulla sicurezza delle tavole, sulla tutela ambientale e sull'accessibilità delle spiagge per ogni cittadino. 

Quella condotta oggi in Commissione è stata una discussione positiva, che porterà a benefici concreti per i romani e il loro Mare senza necessità di spese ulteriori. 
Il prossimo passo deve riguardare il kitesurf, anch'esso sparito dalle ordinanze balneari romane, che vorremo trattare in una seduta successiva. Lo sport è ormai riconosciuto costituzionalmente: non possiamo distinguere tra discipline di serie A e di serie B, perché tutte sono un valore aggiunto per il Litorale e la nostra città.

lunedì 3 novembre 2025

Maggiori risorse per Roma invece che per un Ponte fallimentare

Caro Governo, non si fanno le nozze coi fichi secchi, soprattutto se il matrimonio è quello della tua Capitale. 

È inutile dare più poteri e autonomie a Roma se la nostra città non ha fondi sufficienti per fare fronte all'ordinario. Questa riforma tanto sventolata ci sembra una delle numerose promesse da marinaio di Meloni e soci, come il taglio delle accise sulla benzina o la gestione degli sbarchi, che non hanno fatto altro che aumentare. 

Se il Governo fosse stato serio, già in questa manovra avrebbe dovuto stanziare più risorse per Roma; invece nulla. Del resto, quando si è impegnati a buttar via 14 miliardi per un Ponte fallimentare che non partirà mai, di soldi per le cose importanti non ne rimangono.

lunedì 20 ottobre 2025

Costruiamo un M5S capace di dare risposte alla gente

Parlare di campo largo e di alleanze in relazione allo stato di salute del Movimento non è certo da Movimento. Lo dico senza ombra di dubbio, perché la questione, nell’attuale assetto politico, è una questione di scelte. 

E le scelte dicono chi sei e cosa vuoi. Dicono cosa vuoi fare — o cosa non vuoi fare — in politica, per il tuo Paese. 
Ecco, io non voglio lasciare che per i prossimi dieci anni sia Giorgia Meloni a governare. Con una destra che porta avanti riforme come l’autonomia differenziata, che spacca il Paese; il premierato, che concentra il potere nelle mani di una sola persona; i tagli alla sanità e alla scuola pubblica, che colpiscono i più fragili; e una gestione dell’immigrazione disumana, che calpesta la dignità delle persone. 

E poi ci sono le scelte nelle Regioni, dove la destra mette in discussione i diritti civili, riduce i fondi per il disagio sociale, e dimentica chi ha più bisogno di sostegno. 

Ma c’è anche una visione diversa di città: loro la vogliono fatta di cemento e rendite, noi la vogliamo fatta di spazi pubblici vivibili, mobilità sostenibile, trasporto pubblico efficiente e rigenerazione urbana vera, non speculazione edilizia travestita da sviluppo. 
E siccome mi rimane sicuramente meno tempo di quanto ne ho già vissuto per cercare di cambiare le cose, voglio un Movimento 5 Stelle capace di dare risposte alla gente e di essere indispensabile per riportare le persone a votare. 

Questo, oggi, vale più di qualche punto percentuale — che, se dimostreremo di essere all’altezza, recupereremo presto con gli interessi. No, non voglio essere inutile. 
Voglio un’Italia — e voglio che la mia città — possano scegliere la solidarietà, l’uguaglianza e la giustizia sociale.

Viva la stampa libera

Difendere Ranucci oggi significa difendere la verità e la libertà di ciascuno di noi. 

Chi attacca il giornalismo libero non colpisce solo una persona, ma il diritto di tutti i cittadini a essere informati. 
La democrazia si misura da quanto si riesce a proteggere chi cerca la verità, non da quanto lo si ostacola, cara Meloni.