martedì 25 agosto 2015

Il funerale della coerenza lo porta in scena il pd

Un partito infiltrato dalla mafia il 3 settembre organizza una manifestazione per la legalità da farsela addosso dalle risate. Così tra un funerale di criminali e una raduno di inadeguati, in pochi giorni, il Pd è capace di umiliare la propria coerenza e l'intera città. Preparate pomodori e ortaggi e mirate bene. Infondo se a Roma sono più partecipati i cortei funebri dei CRIMINALI di quelli del partito democratico, un motivo ci sarà. Un partito finanziato da BUZZI e invischiato fino al collo negli scandali porta avanti l'antimafia delle chiacchiere e magari sogna una partecipazione come quella della fiaccolata dell'onestà ad ‪#‎Ostia‬ dove migliaia di persone ONESTE si sono contrapposte a quella cultura del malaffare che LORO hanno contribuito da sempre a rafforzare. Orfini, Causi, Sabella ed Esposito dovrebbero sapere che un Movimento credibile è un Movimento credibile, mentre un partito indecente, rimane un partito indecente. Il sindaco Marino rimanga anche in vacanza con il beneplacito dell'assessore alla legalità, tanto serve a poco in questa città. Incoerenti e poco credibili credono ancora di poter prendere per il sedere la gente. Per il bene della città andate a casa.

DA IL MESSAGGERO

Ritornare lì per manifestare contro la mafia. E' l'iniziativa lanciata dal commissario del Pd Matteo Orfini. «E il 3 settembre alle 18 - scrive su Facebook - ci ritroveremo lì con chi vorrà dire ai criminali che Roma non è e non sarà mai la loro città». L'appuntamento è a piazza Don Bosco. Continua Orfini: «Di fronte a quello che è accaduto ieri si individuano i responsabili ma soprattutto ci si stringe intorno alle istituzioni e ci si compatta contro il crimine. A Roma non ci sono re. I mafiosi non conquisteranno mai questa città. Questa consapevolezza dovrebbe unire la politica e invece ancora una volta non mancano le stridule grida di sciacalli senza scrupoli». Per Orfini «quella del funerale stile Padrino è una provocazione, una sfida». Alla città, alle istituzioni, ai romani. «Quella che stiamo combattendo è una battaglia durissima, che vinceremo, ma della cui portata bisogna che tutti acquistino consapevolezza».


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