Le buche a Roma ci sono da anni e stiamo lavorando per rifare le strade con investimenti straordinari. Solo un folle potrebbe dire che tutte le strade sono in ottimo stato ma tutto questo nulla ha a che fare con l’ultima tappa del Giro d’Italia nella Capitale: un giorno di festa che le polemiche politiche hanno trasformato nel solito attacco a Roma e al M5S.
Abbiamo letto articoli di giornali con titoloni roboanti, editoriali e commenti al veleno che volevano far credere addirittura che a Roma la gara sia stata interrotta prima. Nulla di più falso: i corridori hanno completato i 10 giri previsti.
Sul percorso erano presenti i sampietrini, simbolo della città, ma nessuna buca come hanno confermato il direttore del Giro d’Italia e gli stessi ciclisti. Che il tracciato fosse sicuro non lo diciamo noi ma proprio gli organizzatori dell’evento: vi allego l’intervista a Mauro Vegni, direttore del Giro d’Italia, che difende Roma e critica aspramente le polemiche create ad arte per offuscare una città ed un evento mondiale.
Non voglio parlare del Giro ma propongo una riflessione: può la polemica politica rovinare tutto ciò che si sta facendo per questa città? Possibile che non ci sia mai nulla di positivo da raccontare? Possibile che la stragrande maggioranza dei media stranieri abbiano descritto la tappa finale del Giro come una passerella in una cornice fantastica, tra il Colosseo e i Fori; mentre in Italia si sia creata una polemica artificiosa sulle buche? C’è chi gioca sempre allo sfascio.
Noi ci stiamo impegnando ogni giorno per migliorare questa città: lo facciamo con passione e impegno costante. Lo facciamo soprattutto con coraggio e con determinazione perché non abbiamo secondi fini o interessi personali da salvaguardare a differenza di altri…
Noi amiamo Roma e lottiamo per la nostra città.
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