Io me li sono fatti tutti, prima da attivista, poi da portavoce.
Ringrazio il Movimento perché mi ha dato accesso a tantissime opportunità: se avessi gestito con tatticismo i miei due mandati, avrei addirittura potuto ricoprire il ruolo di consigliere regionale o di parlamentare. Io però sono fatto in un certo modo, e ho scelto il mio territorio e l'amore che provo per Roma. E questa città mi ha ricambiato con un'esperienza, una formazione e un bagaglio senza paragoni. Inclusa la soddisfazione di aver lavorato per la Capitale e dato nuove opportunità al litorale romano.
Ma attenzione, non è stato niente di regalato. Ci sono stati anche tanti sacrifici allo scopo di mettere i cittadini e il Movimento davanti a tutto. Mi sono caricato di responsabilità che non necessariamente mi spettavano, ho sopportato accuse che non meritavo, ho accettato l'idea che nella vita spesso si dà più di quanto si riceve.
Sorrido al ricordo di quando firmai il piano di sicurezza di piazza San Giovanni per l'evento di chiusura della campagna elettorale del 2013 (quasi un milione di persone in piazza), mossa ritenuta da molti troppo rischiosa. O quando Roberta Lombardi e Gianroberto Casaleggio mi affidarono (e li ringrazio per questo) le firme raccolte nel Lazio per presentare le candidature M5s al Parlamento. In un periodo in cui giravano voci di furti e sabotaggi, dormivo con i faldoni delle firme sotto il letto. Che tempi!
Questo sono io e questo è il MoVimento 5 Stelle: non mi pento di nulla e lo rifarei mille volte ancora. Perché quello che abbiamo fatto è stato tantissimo e quello che ancora possiamo fare è incredibile. Perché un vincitore è semplicemente un sognatore che non si è mai arreso. A riveder le Stelle!
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