La guerra non risolverà i problemi dell'Italia e dell'Europa. Spendere 800 miliardi per un piano di riarmo è folle: perché non investire questa stessa cifra in sanità, istruzione, welfare, infrastrutture tecnologiche, opere pubbliche? Tutti noi, dai cittadini fino ai leader politici mondiali, possiamo fare qualcosa per cambiare la direzione che sta prendendo il mondo.
Dobbiamo rendere chiaro che le persone non vogliono il 'Rearm Europe', ma un mondo migliore da lasciare ai loro figli. Bisogna rivedere le priorità della spesa pubblica, puntare sul miglioramento della qualità della vita e sul fare rete tra Enti locali per far sentire la voce dei territori.
Soprattutto, ripartire dalla cultura, insegnando la pace nelle scuole. Solo così potremo spezzare la catena dell'odio e della guerra.
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