Esplosioni, incendi, torture e minacce: un’escalation inquietante, un altro segnale intimidatorio che non può essere ignorato né sottovalutato. Ora basta! Non possiamo permettere che episodi del genere mettano a rischio la serenità di un territorio e la libertà di chi lavora onestamente.
La risposta deve essere immediata e determinata: serve un intervento rapido delle forze dell’ordine per individuare i responsabili e servono misure urgenti per garantire più sicurezza e tutela per chi investe, lavora e vive nei nostri quartieri.
Per questo ho chiesto un Consiglio straordinario dell’Assemblea Capitolina, che si deve svolgere proprio a Ostia. Un incontro pubblico, chiaro, dove sottoscrivere un atto concreto, con risorse vere e impegni finanziari reali.
Ci sono persone che evitano di parlare di mafia e criminalità per non “offendere” la reputazione del litorale di Roma. Ma siamo sicuri che questo silenzio faccia davvero il bene della città? A cosa serve tacere quando tutto intorno brucia?
Ostia ha già pagato un prezzo altissimo in passato. Oggi più che mai dobbiamo denunciare e difendere il lavoro che noi abbiamo avviato e che stava portando risultati concreti. Le istituzioni devono prendere atto che stiamo tornando indietro.
Difendere i diritti, la libertà e la dignità delle persone è un dovere collettivo. Non possiamo lasciare che il silenzio diventi complice. È il momento di alzare la voce, di reagire, di stare dalla parte giusta.
Io ci sono. Per questo l’11 luglio, alle ore 19:00, sarò al presidio in via delle Azzorre 447, a Ostia, dove pochi giorni fa è esplosa una bomba che ha devastato una palestra. Sarò lì, insieme a tutti quelli che non vogliono più voltarsi dall’altra parte.
E non arretreremo di un passo. Potete esserne certi.
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