
Roma è un museo a cielo aperto. Ogni angolo della città racchiude tesori da scoprire, capolavori da ammirare, tracce di una storia millenaria. Ma questo patrimonio architettonico e artistico, che il mondo intero ci invidia, è in gran parte abbandonato al suo destino, confuso tra il traffico, la sporcizia, i mega cartelloni pubblicitari che deturpano paesaggi unici. Ci sono numeri impietosi a raccontare questo intollerabile "spreco": considerando anche le aree archeologiche, Roma ha quasi il doppio dei musei e dei monumenti statali di Parigi, 4 volte quelli di Londra, 10 volte quelli di New York, eppure i musei principali di queste città ogni anno attraggono ben oltre 10 milioni di visitatori mentre quelli romani si fermano a circa 2 milioni.
Sino ad oggi, chi ha amministrato la Capitale non ha compreso la necessità di investire sulla cultura, potenziale motore economico in grado di generare ricchezza anche economica per la città.
Nel 2014 il Campidoglio ha investito in questo settore solo il 2,4% del bilancio, nel 2008 la spesa era stata il 4%, nel 2010 il 4,5%. Firenze, per continuare con i confronti impietosi, spende 182 euro in cultura per ogni abitante, Roma solo 55 euro. In termini di investimenti, peggio di Roma fa solo Napoli.
Se poi leggiamo che Roma risulta meno attrattiva e competitiva rispetto alle principali capitali internazionali c'è ben poco da stupirsi. La vera sfida per questa città è generare una ricchezza all'altezza delle sue possibilità, secondo un modello virtuoso in cui i ricavi della cultura vengono reinvestiti per la tutela dei beni artistici, il restauro e la valorizzazione dei siti archeologici.
La valorizzazione dei luoghi della cultura passa anche attraverso l'implementazione dell'organico che opera nel settore: è inaccettabile che un turista che va a visitare un museo, trovi una sala chiusa per mancanza di personale, come succede - solo per fare un esempio - alla Galleria nazionale di arte moderna.
Il potenziale di Roma è infinito: oltre a preservare e curare i siti più conosciuti, si possono e si devono valorizzare i tanti parchi e le bellissime zone dell'agro romano, da destinare a un turismo "green" e sostenibile. E poi ci sono le periferie, escluse dal circuito turistico e dove la fruizione culturale è più difficile e rarefatta. Trasformiamo allora ogni Municipio in un mini centro culturale, dove musei, teatri, biblioteche siano a portata di tutti. A Roma serve una 'rivoluzione culturale', idee e progetti, nuova linfa vitale. Il Movimento 5 stelle è pronto per questa sfida.
APPROFONDISCI IL NOSTRO PROGRAMMA
Nessun commento:
Posta un commento