Trasparenza e stop agli sprechi



Attuarla la trasparenza, oltre che decantarla, porta dei vantaggi oggettivi e molto più concreti di quanto si possa pensare. Significa controllare l'operato dei rappresentanti politici, riducendo automaticamente zone d'ombra, clientelismo e corruzione. Tutti fenomeni che producono un risparmio delle casse pubbliche. A Roma, grazie solo alla presenza del M5S, è stato possibile istituire l'osservatorio trasparenza col compito di vigilare sul Comune e le sue aziende controllate e partecipate.

 Ma come si attua la trasparenza? Si attua vigilando attentamente sugli appalti come non è stato fatto sinora, Mafia Capitale docet. Si attua bloccando gli affidamenti diretti, dove è alta la possibilità che vi si annidino clientele e scambi di favore.

Pensare che solo nel 2014, secondo il bilancio della Guardia di Finanza, sono state 397, di cui 43 arrestate, le persone segnalate all'Autorità Giudiziaria per reati contro la Pubblica Amministrazione, tra pubblici funzionari e privati. Mentre per gli episodi di "mala gestione" sono stati 307 i segnalati alla Corte dei Conti per avere causato danni all'erario, per importi che superano gli 852 milioni di euro. In tale ambito, ammonta ad oltre 330 milioni il valore degli appalti pubblici irregolari intercettati, con la denuncia di 103 persone, di cui 5 arrestate, solo lo scorso anno.

E poi ricordiamo gli appalti pilotati nella sanità romana, il caso dell'Ospedale Sant'Andrea, gli appalti truccati del Giubileo, ma soprattutto quelli di Mafia Capitale sulla gestione delle emergenze: Rom e migranti.

Non solo. Le spese pazze del sindaco Marino e quelle di molti altri sindaci e soggetti istituzionali che in passato hanno transitato per il Campidoglio costituiscono un altro fronte su cui sollevare la nostra attenzione. Un bilancio open, aperto e trasparente per i romani è il minimo che si possa prevedere.

Le giunte Rutelli, Veltroni, Alemanno e Marino hanno prodotto miliardi di debito (secondo uno studio di Ernst&Young, oggi la Città Eterna presenta un disavanzo strutturale annuo pari a 1,2 miliardi).

Il risultato? Che i romani oggi si trovano nella situazione di pagare tasse elevate la cui entità non serve a finanziare i servizi erogati (la cui inefficienza è in aumento), bensì a coprire il buco di bilancio del Comune. Questo non dovrà più accadere!

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