Il mio cuore sta con il popolo palestinese. Non con Hamas, che si è macchiata di un attacco ignobile; ma anche con le persone israeliane che meno di tutte hanno voce in questa terribile storia. Ma penso anche che, israeliani o palestinesi, i morti vadano rispettati. Non mi piace questo clima da stadio che si sta costruendo sui media.
Mentre scrivo mi risulta che a Gaza siano 8306 i morti, tra cui 3457 bambini e 2136 donne; i feriti 21048. La polizia israeliana ha invece annunciato di aver identificato i corpi di 1.135 connazionali uccisi: 823 civili e 312 soldati.
Ecco, io sto con le famiglie di queste persone - tutte - che oggi piangono le decisioni scellerate di pochi altri.
Ma le parole lasciano il tempo che trovano. Al massimo sono una fune che alcuni cercano di tirare dalla loro parte. E non si accorgono che questa fune è legata intorno al collo di poveri innocenti.
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