Questi cinque anni alla guida della Capitale ci hanno temperato, formato e la nostra conoscenza della macchina amministrativa non darà scampo alle promesse elettorali non mantenute; ne ho sentite tante, da destra a sinistra, alcune molto bizzarre e inattuabili. Per questo sorrido.
Auguro certamente il bene alla nostra città e spero che chi avrà l'onore di guidare Roma sfrutti al massimo la macchina amministrativa che noi abbiamo risanato.
Abbiamo fatto un lavoro fuori dal normale (nessuno dimentichi cosa ci hanno lasciato). Il nostro sarà un presidio permanente - tra i banchi dell'aula e tra la gente - affinché la legalità e gli investimenti da noi programmati siano mantenuti. Il mio ruolo in Campidoglio sarà propositivo, ma non farò sconti a nessuno.
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