Il Ministero dell'Agricoltura ha infatti tagliato i fondi da 4.5 a 3.6 milioni di euro, una sforbiciata che costringe l'ippodromo a ridurre ulteriormente le attività offerte e quindi i ricavi, creando un circolo vizioso che non fa che aggravare una situazione già di progressivo declino.
Stiamo parlando di 100 posti di lavoro per i quali sono state avviate altrettante procedure di licenziamento, ma anche della perdita di grandi opportunità di indotto per il territorio, come il Derby del Trotto 2026 che è stato assegnato a Torino; un vero smacco per la nostra Capitale.
Allo stesso modo non è positivo andare avanti a colpi di proroghe della gestione precedente, in attesa di una nuova direzione che sembra non arriverà prima del 2027.
Dobbiamo muoverci affinché il 2026 non sia un anno sprecato per l'ippodromo delle Capannelle: in primis, la nostra bussola deve essere la tutela dei lavoratori, in vista del rilancio.
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