La quantità riportata è molto elevata (migliaia di tonnellate dopo il 7 ottobre 2023) e pone interrogativi inquietanti: l’Italia è davvero uno dei principali fornitori di queste sostanze a Israele? Se così fosse, saremmo di fronte a un coinvolgimento diretto e gravissimo del nostro Paese in un conflitto in cui vengono colpiti civili e rase al suolo centinaia di abitazioni ogni giorno.
E' inaccettabile che, dietro la copertura del “duplice uso”, l’Italia possa contribuire con le proprie esportazioni a un massacro che la comunità internazionale denuncia come crimine di guerra. Questo governo è ormai al capolinea.
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