Abbiamo discusso di una mozione che voglio portare in Assemblea Capitolina, insieme a tutte le forze politiche, chiedere che, nella prossima ordinanza balneare, sia concesso l'utilizzo temporaneo di spazi acquei per queste discipline.
La Capitale non può permettersi che delle attività così rilevanti non siano contemplate dalle regolamentazioni e dalle ordinanze; non sarebbe un messaggio positivo. Per consentire la pratica sicura di questi sport è necessario individuare spazi separati da quelli dei bagnanti, anche in base alle condizioni del meteo e del mare; tali spazi possono essere individuati dagli stessi assistenti bagnanti, come già accade in numerose località balneari in tutto il mondo.
Inoltre, per le spiagge libere nello specifico, dobbiamo dare agli sportivi la possibilità di ricavarsi piccole zone d'ombra per le loro attrezzature. Tutto ciò restando sempre vigili sulla sicurezza delle tavole, sulla tutela ambientale e sull'accessibilità delle spiagge per ogni cittadino.
Quella condotta oggi in Commissione è stata una discussione positiva, che porterà a benefici concreti per i romani e il loro Mare senza necessità di spese ulteriori.
Il prossimo passo deve riguardare il kitesurf, anch'esso sparito dalle ordinanze balneari romane, che vorremo trattare in una seduta successiva. Lo sport è ormai riconosciuto costituzionalmente: non possiamo distinguere tra discipline di serie A e di serie B, perché tutte sono un valore aggiunto per il Litorale e la nostra città.
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