martedì 18 novembre 2025

Diffondiamo nelle scuole le discipline sportive emergenti

Portare lo sport nuovo nelle scuole, senza costruire nuove strutture: usare quello che c’è, meglio e subito. Questo deve essere lo spirito di una nuova progettazione didattico-sportiva. In questi anni si è faticato a proporre modelli innovativi: ebbene, continuare a riqualificare le palestre scolastiche e gli spazi esterni con spalliere e cavalline anni Venti non aiuta lo sport e non è il codice per parlare ai giovani. 

La direzione deve essere un'altra, perché la scuola è il primo luogo in cui nasce la cultura sportiva e dove si formano abitudini che possono durare tutta la vita. Portare nelle scuole, accanto agli sport tradizionali, anche le discipline emergenti significa quindi parlare il linguaggio delle nuove generazioni. 

Tutti nuovi sport urbani e nuovi interventi che attirano ragazzi e ragazze che spesso non si riconoscono nelle discipline classiche, ampliando la base dei praticanti e favorendo una partecipazione più inclusiva e diffusa. Non è concorrenza, è sinergia: le nuove discipline avvicinano i giovani allo sport, generano curiosità, aumentano l’accesso e, alla fine, portano più iscrizioni anche nelle attività tradizionali. 

Se un ragazzo entra a scuola per provare lo skate e poi si avvicina all’atletica o alla pallavolo, abbiamo vinto due volte. Innovazione e tradizione non si annullano: si rafforzano. Lo sport del futuro nasce a scuola, e nasce da un sistema che non divide, ma integra.

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